BONIFICA CISTERNE SERBATOI DI GASOLIO VERONA
operiamo in tutta la provincia di Verona e la nostra Azienda si è specializzata avendo personale qualificati nel settore delle bonifiche per le cisterne o serbatoi di gasolio anche interrate iniziano con lo svuotamento successivamente con il lavaggio ad alta pressione e risciacquo, il materiale residuo verrà smaltito con relativo certificato. eseguiamo anche la ispezione della cisterna per verificarne lo stato con uomo. in oltre eseguiamo la prova di tenuta della Cisterna per verificare se vi sono micro perdite e se il Serbatoi è inutilizzabile dopo di che eseguiamo la rottamazione e lo smaltimento se la cisterna non è risanabile La nostra ditta si è specializzata anche alla bonifica ambientale in alcuni casi le cisterne con perdite di gasolio rendono il terreno sotto stante inquinato con pericolo di contaminare le acque sotterranee, provvediamo allo scavo e alla rimozione del terreno bonificandolo e portando il tutto allo smaltimento rilasciando al nostro cliente un certificato.
BONIFICA CISTERNE VERONA E PROVINCIA DI VERONA
La ditta CACCIATORI Propone una vasta gamma di servizi per la tutela dell’ambiente, eseguiti ogni giorno con meticolosa attenzione, per soddisfare ogni tipo di esigenza.In particolare, la ditta è all’avanguardia nei seguenti settori:
- autospurghi
- bonifica serbatoi e cisterne
- Videoispezioni Tubazioni e Fognature
- lavaggio canal jet
- Ricerca perdite
- Smaltimento dei rifiuti Pericolosi
- Vetrificazione Cisterne
- igienizzazione
- Spurgo di pozzi neri
Dismissione cisterne di gasolio
Dismissione cisterne di gasolio di impianti di riscaldamento di appartamenti, residenze e condomini. Analisi della normativa di settore.
Premetto: il presente articolo riguarda il caso della dismissione cisterne di gasolio di impianti di riscaldamento di appartamenti, residenze e condomini in genere (ovvero di piccole dimensioni).
Non mi soffermerò ad analizzare normativa e casistiche più complesse quali dismissione cisterne di serbatoi di grandi dimensioni per usi commerciali o comunque di distributori di carburante, stoccaggi, stabilimenti, ecc…
Precisazione: in Italia, non esiste alcun testo di legge nazionale vigente che obblighi espressamente i privati cittadini alla dismissione cisterne (bonifica e/o rimozione) interrate dismesse o comunque datate entro alcuna tempistica. A onor del vero il 24 maggio 1999 era stato emanato con il Decreto Ministeriale n° 246, un “regolamento recante norme concernenti i requisiti tecnici per la costruzione, l’istallazione e l’esercizio dei serbatoi interrati”, nel cui ambito di applicazione rientrava anche la dismissione cisterne di cui in premessa se di dimensioni maggiori di 15 metri cubi. Ma su ricorso della Provincia di Trento, che aveva sollevato il conflitto di competenze tra stato ed enti locali autonomi, la Corte Costituzionale ha annullato detto decreto dopo poco tempo, con sentenza n. 266 del 19 luglio 2001.
Perciò possiamo lasciarle marcire sottoterra? Beh…come avrete già intuito le cose non stanno proprio così.
Infatti – al di là di una questione di buon senso a cui mi riferirò comunque più avanti – il 3 aprile 2006 il governo ha emanato il decreto legislativo n. 152, e cioè il “Testo Unico” (termine che tanto va di moda…) delle “norme in materia ambientale”. In base al sacrosanto principio di “chi inquina paga”, ribadito all’art. 3-ter del citato decreto, i commi 1 e 2 dell’art. 192 dello stesso d.lgs. 152 prescrivono che “l’abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo sono vietati” ed “è altresì vietata l’immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee”. Vorrei poi sottolineare che il gasolio (i rifiuti di carburanti liquidi in genere), come riportato nell’allegato D alla parte IV del succitato decreto, è considerato un rifiuto pericoloso. Perciò se una cisterna è vecchia, arrugginisce, si buca e spande combustibile nel sottosuolo, oltre recare palesemente danno all’ambiente, il proprietario (o amministratore di condominio) contravviene alla legge e può essere soggetto a sanzioni oltre a doversi far carico dell’onere della bonifica.
Inoltre – non sono un chimico – ma lasciare per anni del combustibile chiuso in un ambiente confinato senza dare sfogo alle esalazioni…non credo sia una buona idea sotto il profilo della prevenzione incendi. Il gasolio avrà anche un punto di infiammabilità a temperature superiori alla benzina, ma, a parer mio, non si sa mai (soprattutto se la cisterna finisse nel dimenticatoio e qualcuno in futuro, che ad esempio banalmente non dovesse più riuscire ad aprire il tappo, si mettesse a tagliarla con il flex!).
Bonifica cisterne per i privati;
Se un privato o un condominio si allaccia alla rete gas o si fa installare una caldaia a cippato e non utilizza più la cisterna del gasolio, che cosa dovrebbe fare?
Ci tengo a ribadire che non occorre necessariamente procedere con la definitiva dismissione cisterne, estraendole dal terreno, ma è altrettanto vero che, come ho sopra esposto, non si può semplicemente dimenticarsene, perché, oltre a violare la legge, si corre il concreto rischio di inquinare il suolo e potrebbe anche essere pericoloso.
Pertanto, con buon senso e senza spendere subito dei (gran) soldi, vi suggerisco di chiamaci siamo una ditta autorizzata allo smaltimento dei rifiuti di carburante (e iscritta anche alla cat. 9 dell’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali e possiamo occuparci direttamente anche della eventuale bonifica del terreno, Provvediamo a pompare fuori il carburante rimasto, la sporcizia depositata sul fondo (le “morchie”) ed i fumi, dal passo d’uomo entriamo, puliamo ed ispezioniamo lo stato della parete interna della cisterna ed effettuare una prova di tenuta a pressione. Se non vi sono fori o rotture, direi che il minimo indispensabile per evitare danni e/o sanzioni è già stato fatto.
Bonifica Serbatoi Professional
Per i più pignoli, un lavoro eseguito a regola d’arte prevede anche, oltre al rilascio da parte della nostra impresa esecutrice dell’intervento di un certificato “gas free” (che potrebbe tornare utile nel caso i vigili del fuoco lo richiedessero per eventuali pratiche antincendio riguardanti l’immobile), la rimozione di ogni traccia di ruggine dell’interno della cisterna e la riparazione delle parti più ammalorate ed il successivo rivestimento a spruzzo con un film di materiale plastico / resinoso, comunque resistente alla corrosione.
Il tutto sarà anche utile per dimostrare che non vi è alcuna espressa intenzione da parte della proprietà di procedere con una definitiva dismissione cisterne, perché ad esempio potrebbe tornare utile come vasca di raccolta delle acque piovane (per laminazione o semplici scopi irrigui). Infatti preciso che altrimenti anche la sola stessa cisterna di acciaio, sebbene ripulita, potrebbe essere definibile – da un funzionario pubblico puntiglioso – come un rifiuto (ai sensi dell’art. 183 del D.Lgs 152/2006) e pertanto il relativo abbandono nel suolo sarebbe comunque vietato (vedi succitato art. 192), indipendentemente dal potenziale inquinante.
Proprio per questo motivo sconsiglierei la pratica di riempire di inerti la cisterna, attuata da chi teme eventuali (improbabili…) collassi strutturali se la cisterna si trovasse ad esempio sotto un corsello carraio; una tale azione potrebbe essere equivocata come un tentativo di occultamento di un oggetto abbandonato nel suolo. Poi è chiaro che se la cisterna si trova nel cortile all’esterno e potrebbe essere estratta e conferita a discarica ad un costo inferiore alla bonifica…beh, ovvio…tiratela fuori! Se i lavori di svuotamento e pulizia dovessero invece rivelare la presenza di fori o rotture, in tal caso – e solo in questo – bisognerà certamente mettere mano al portafogli, estrarre dal terreno la cisterna ed attuare le operazioni di bonifica del sito di cui al titolo V° del succitato D.Lgs. 152/2006.
In particolare sarà necessario seguire le “procedure semplificate” di cui all’art. 242 bis dello stesso D.Lgs. o all’allegato 4 al predetto titolo V°. Concludo segnalando che a volte regolamenti d’igiene locale o comunali possono prevedere qualche disposizione in materia, in particolare per quanto riguarda controlli periodici, manutenzioni e comunicazioni agli enti pubblici.
Ne cito ad esempio un paio in cui mi sono imbattuto: il “regolamento tipo di igiene locale della Regione Lombardia” che per gli esistenti “serbatoi di combustibile concernenti gli impianti di riscaldamento per civili abitazioni” obbliga i proprietari ad eseguire e documentare “controlli sulla tenuta a 15 anni dalla installazione e ogni ulteriori 5 anni”. In provincia di Bolzano, il comma 2 dell’art. 35 del “Decreto del Presidente della Provincia 21 gennaio 2008, n. 61 – Regolamento di esecuzione alla legge provinciale del 18 giugno 2002, n. 8 recante “Disposizioni sulle acque” in materia di tutela delle acque”, nel caso di dismissione di serbatoi esistenti di capacità superiore a 1000 litri prescrive che: “Al comune è comunicata la disattivazione del serbatoio, allegando un’attestazione dell’impresa che ha eseguito la pulizia del serbatoio e copia del formulario di identificazione dei rifiuti”. Fonti: Linee Guida sui serbatoi interrati – A.R.P.A. Lombardia rev. 15/3/2013 D.P.P. BZ 6/2008 D.P.G.P. TN 1-41/1987 D.Lgs. 152/2006
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ECCELLENTE Azienda Veronese Cacciatori è molto professionale per la pulizia e la bonifica delle cisterne di gasolio, hanno sede a Verona ma operano in tutta la provincia di Verona con puntualità e a prezzi giusti.
Consiglio a tutti voi questa ottima azienda.
Ottima azienda professionale e puntuale, Prezzo qualità servizio Eccellenti. Ho Bonificato la cisterna di gasolio con prova di tenuta ho notato la validità della ditta Cacciatori, la consiglio a tutti voi